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"Avere qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti. 

Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Non porsi limiti di tempo"

don lorenzo milani

UN NIDO DI MERLI

Nessun uccello vola appena nato, ma arriva il momento in cui il richiamo dell’aria è più forte della paura di cadere e allora la vita gli insegna a spiegare le ali

(Luis Sepúlveda)


Una volta erano i mozziconi di sigaretta. Poi vennero le gomme da masticare, che se ti si attaccavano sotto la suola zigrinata della Vans non le staccavi nemmeno a santiemadonne. Poi fu il turno delle cacche dei cani, prima sciolte poi insacchettate e comunque abbandonate, che io dico ma almeno lasciatela all'aria aperta che prima o poi si decompone, se proprio proprio. Ora è il turno delle mascherine. Abbandonate lungo i marciapiedi come peripatetiche sfatte. Mamma merla però sa cosa farsene. E ne ha raccolta una, e l'ha usata come base per costruire il nido nella siepe di casa mia. Poi ci ha intessuto sopra l'arabesco fragile e incrollabile di ramoscelli, ma se guardate bene l'ultima inquadratura si capisce che le fondamenta - per dire così - sono "chirurgiche". Ho salutato i merlotti non più implumi prima di partire per il mare e di ritorno ho trovato il nido vuoto. Lo so che la natura è spesso matrigna, e le percentuali di successo dei nidi sono draconiane. Me ne sono accorto cammin facendo, foto dopo foto, quando due piccoli erano spariti. Ai figli che mi chiedevano notizie dei due che avevamo salutato e che adesso non ci sono più ho detto che hanno imparato a volare e sono partiti per la loro vita. Non accetto visioni differenti, e se anche ce ne fossero, non le racconterò ai miei figli. A ogni merlo che Andrea vede in giardino dice: "Sicuramente è uno dei nostri. Perché è grigio come erano grigi loro!". Non glielo dico che come "di notte tutte le vacche sono nere", così tutti i merli sono grigi uguali. Mi pare ancora presto per rovinarlo con la "Fenomenologia dello Spirito" di Hegel. E cerco anch'io qualche somiglianza, e mi sembra che quei due giovani merli si avvicinino con meno paura degli altri alla finestra quando scuoto le briciole della tovaglia in giardino. E mi dico: sono loro!



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