"Dormi, o Fanciul; non piangere; dormi, o Fanciul celeste sovra il tuo capo stridere non osin le tempeste...": Stefano Motta rilegge il terzo inno sacro scritto da Alessandro Manzoni, Il Natale, che si chiude con questa dolcissima e ritmata anafora, quasi una ninna nanna per Gesù Bambino, che canta lo stupore di Maria e Giuseppe (e Manzoni) di fronte al quel fanciullo che, pur essendo Re, è ancora e solo un bimbo...
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"Avere qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti.
Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Non porsi limiti di tempo"
don lorenzo milani
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