Dal giardino sale nel mio studio il profumo dolce del gelsomino. Succede quando il sole gira intorno alla casa e i suoi raggi incominciano ad accarezzarne i fiori. Allora si schiudono, abbandonati, e regalano alle api il loro polline e a me l’ispirazione. In ogni mio libro ci sono segreti che i lettori non sanno, pagine scritte a ritmo di musiche che non sempre rivelo, perché un po’ mi vergogno e un po’ mi proteggo, come fa un cuoco con un ingrediente segreto. Ogni libro è figlio della propria stagione, di sapori, colori e rumori. Una merla ha fatto il nido nella siepe di casa e la guardo felpato, per non spaventarla. Ha posato tre uova la settimana scorsa e non vedo l’ora che nascano i piccoli. Una tortora l’ha imitata, sul ramo alto della betulla. Lo so che c’è perché la vedo andare e venire, e al mattino canta, allo spuntare del sole.
Fra due settimane esce un mio libro nuovo, che ha in sé i rumori del mio giardino. Ho licenziato le bozze da qualche minuto, col profumo vanesio del gelsomino. Vorrei che ne poteste sentire l’odore, mischiato a quelli del cibo, che è mezzogiorno. Mischiato ma non confuso: odore di vita. Posso solo darvi uno scorcio di prato, un’occhiata furtiva sulla copertina, di un libro che ho scritto anzitutto per me. Per i miei figli, che invocavano storie e mondi sereni per addormentarsi sognanti, e ti accorgi che anche tu sogni con loro se decidi di scrivere a loro misura. Se tu sei l'estate ubertosa di frutti, sono loro che sono la primavera.
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