top of page

che sia

utileblog

"Avere qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti. 

Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Non porsi limiti di tempo"

don lorenzo milani

I CATAPULTATI, I TROMBATI, I TRASLOCATI, GLI UBIQUI

Piccolo glossario per decifrare i meccanismi di formazione delle liste elettorali

Mio figlio, che non si intende di politica ma che mi affianca quando io faccio tardi la sera a guardare i dibattiti alla televisione, o si siede sulla poltrona durante una delle mie telefonate di questo argomento, mi guarda ogni tanto stupito da alcuni termini che sente usare dai conduttori o che legge nei titoli dei giornali. Anche la politica, come ogni settore specifico della nostra società, ha un suo metalinguaggio, talora greve, talaltra efficace, mai come in questo frangente comico.

Gli ho perciò lemmatizzato alcune definizioni, perché possa orientarsi.

  • I TROMBATI USCENTI – Senatori e deputati non ricandidati a causa del ridimensionamento dei numeri voluto dal referendum del 2020 che ha ridotto i deputati da 630 a 400 e i senatori elettivi da 315 a 200. Si distinguono a loro volta in sottocategorie più precise:

    • TROMBATI FIERI: li riconosci perché dicono di uscirne a testa alta, promettono di rimanere nel partito che li ha scartati, perché prima di tutto viene il partito!

    • TROMBATI DELUSI: li riconosci perché dicono di uscirne a testa alta, promettono di rimanere nel partito che li ha scartati, perché prima di tutto viene il partito! Nel frattempo, telefonano a tizio e a caio sparlando dei vertici del loro partito;

    • TROMBATI ILLUSI: come prima, con in più l’illusione di credere alla promessa che saranno tenuti in considerazione per nomine o incarichi futuri.

  • I TROMBATI PROMOSSI – Funzionari di partito locali usciti sconfitti dalle elezioni amministrative e promossi a candidati per le elezioni politiche;

  • I MASOTROMBATI – gli ambiziosi che accettano una candidatura dal secondo posto in giù in liste che non riusciranno a eleggere nemmeno il primo nome della lista. Lo fanno per testimonianza, dicono. O per una forma di masochismo, anche;

  • I CATAPULTATI – Di solito amici del leader, vengono candidati per ordine diretto del capo partito. Ex ministri, ex sottosegretari, ex amanti, attuali consorti, piombano dall’alto sulla rete locale già costruita dai partiti e chiedono un voto “per fede”. Poi ritornano a Roma, senza lasciare traccia (grazie al cielo) nel territorio che (forse) li ha eletti;

  • I DISLOCATI – Personaggi ambiziosi cui non pare possibile dire di farsi da parte, vengono candidati in collegi lontani dalla loro terra d’origine, o perché l’elezione in quei collegi è ritenuta sicura, o perché se venissero candidati a casa loro, poiché ben conosciuti, non li voterebbe nessuno;

  • GLI UBIQUI – Personaggi sovente di vertice che si candidano in più collegi, da Nord a Sud, dal Manzanarre al Reno, “per metterci la faccia e trainare il partito”, dicono loro. Per non rischiare di non essere eletti, capisce la gente. È un po’ la vecchia tattica del ‘ndo cojo cojo: de Francia o de Spagna, basta che se magna;

  • I POLIGAMI – Segretari di partito che stringono accordi ora con l’uno ora con l’altro, talora contemporaneamente, stupendosi sei poi i concubini dell’harem litigano tra loro, e qualcuno magari se ne va pure;

  • I RIPESCATI – Gente pluritrombata alle precedenti elezioni che viene richiamata alle armi;

  • I VETERANI – Senatori e deputati alla decima legislatura e oltre, che vengono ricandidati per l’ennesima volta: la Repubblica si fonda sul loro lavoro, a quanto pare, e Cincinnato era ovviamente un dilettante;

  • I TRASLOCATI – Mentre non riesce a legiferare sulla gestione delle migrazioni esterne, il Parlamento italiano è forse il luogo a più alto tasso di migrazione interna. Abbiamo deputati e senatori che hanno percorso nella loro carriera l’intero arco costituzionale passando da Destra a Sinistra e talora ripercorrendo la strada all’inverso. Ovviamente nel nuovo partito dove approdano temporaneamente sono accolti (accolte) come star. Godono di una indulgenza plenaria rispetto a tutti gli errori politici commessi nella loro vita precedente, e di una sovrastimata fiducia sulla loro capacità di portare voti in questa nuova loro reincarnazione.

Con mio figlio facciamo questo gioco, ormai: io enuncio una categoria e le facciamo corrispondere i nomi in carne e ossa. Non è difficile, in effetti. A lui viene da ridere, perché ha tredici anni. A me no, perché penso che fra cinque anni, il tempo di una legislatura, dovrà votare anche lui. Per questo cerco di tenerlo informato, perché “il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica – diceva Platone – è di essere governata da persone peggiori di loro.”

62 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page