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"Avere qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti. 

Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Non porsi limiti di tempo"

don lorenzo milani

ESSENZIALE ALLO SFORZO BELLICO


In ottemperanza alla nota ministeriale n. 1990 del 5 novembre 2020, riconfermata con recentissima nota ministeriale n. 4439 del 4 marzo 2021, nonché da FAQ della Regione Lombardia del 05 marzo 2021, si comunica che se viene fatta richiesta esiste la possibilità di far seguire la didattica in presenza a scuola (in aggiunta a dsa/bes/disabili) anche ai figli di genitori le cui prestazioni professionali siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione.


Segue elenco sterminato di codici ATECO di tali professioni, tra cui mi pregio di menzionare “pesca e acquacoltura”, fabbricazione di imballaggi di legno”, fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio”, “fabbricazione di vetro cavo”, “fabbricazione di pile e di accumulatori elettrici”, “fabbricazione di casse funebri” (dato il periodo…), “gestione delle reti fognarie” (anche questo, dato il periodo di merda, si capisce), servizi di vigilanza privata (come sopra), attività di call center (spero in ricezione e non in chiamata, perché ci manca solo che sia considerato “indispensabile” rompere l’anima alla gente per proporre contratti diversi in un periodo come questo), “istruzione”.


ISTRUZIONE!!! Sono finalmente necessario anche io! “Prenditi un pezzo di carta – mi diceva la mia povera nonna – e ti farai valere nel mondo!”

Godo del privilegio di poter fare richiesta alla scuola che i miei figli possano frequentare le lezioni in presenza: ah, le magnifiche sorti e progressive! Quel che non poté il buon senso poté il COVID: ci fosse stato, il COVID, nel ghetto di Varsavia, quando i nazisti selezionavano i lavoratori essenziali e quelli invece da avviare verso altre amene località con un bel viaggio in treno! https://www.youtube.com/watch?v=cg4wcuMlzqc


Apprendo poi da più parti che saranno però le scuole a valutare se accogliere o meno le richieste, in base a ulteriori richieste di chiarimento inviate a ulteriori enti sovracomunali, perché la legge in Italia non si applica, si interpreta.

Poiché va da sé che “scrittore” non sia una professione indispensabile allo sforzo bellico, mi sono iscritto a un corso online di soffiatore di vetro: se non accettano la mia domanda perché sono un insegnante, impiegato nel settore “istruzione”, codice ATECO 85, posso sperare sul 23.13, “fabbricazione di vetro”, appunto.


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